La Pitta è una ciambella di pane, le cui origini a quanto pare si debbano ricercare nella città di Catanzaro, famosa per la Pitta col Morzello, ossia la trippa al sugo.
In origine si pensa fosse una sorta di focaccia rituale decorata,( infatti la parola Pitta deriva dal latino picta, ovvero dipinta) che gli antichi popoli italici e i Romani offrivano alle divinità, in alcuni paesi ancora adesso si offre in devozione ai Santi durante le processioni. Altre fonti ritengono che la parola venga
dal greco Πίττα , che significa, appunto, focaccia .
Io ricordo ancora il rito del pane, a casa mia ci pensava la nonna, nel forno a legna in campagna, andavamo appositamente per fare il pane, la aiutava sempre mia mamma e noi bambini le guardavamo mentre impastavano con maestria nella "maiddra" (la madia). Il pane era fatto rigorosamente col lievito madre, che si trasmetteva da una generazione all'altra.
Un lavoro molto faticoso, si impastavano a mano tanti chili di farina, noi bambini controllavamo sempre che la pasta fosse cresciuta e ne rubavamo qualche pezzetto per giocarci.
Era un bel rito, peccato che oggi sia quasi scomparso, la cosa che mi piaceva di più era l'accensione del fuoco nel forno, in pochi minuti raggiungeva una temperatura molto elevata e tutto il forno diventava rosso, appena il pavimento diventava bianco la nonna levava tutta la cenere e con un attrezzo chiamato "scupulu" ( un bastone di ferro alla cui estremità aveva degli stracci bagnati) bagnava il pavimento del forno levando la cenere rimasta per poi mettervi il pane, le pitte le cuoceva dopo e per ultimi preparava i pesciolini per noi bambini.
Il mio vuole essere solo un tentativo, è impossibile realizzare un ottimo prodotto nel forno elettrico e senza il lievito madre, ma il risultato è senza dubbio un buon pane che profuma di ricordi...
Ingredienti per 6 pitte e 2 pesciolini:
- 1 kg di farina 0 Molino Chiavazza
- 1 cucchiaio di sale fino
- 3 cucchiai d'olio evo Dante
- 600 ml d'acqua
- 25 g di lievito di birra fresco
- 1 cucchiaino di miele
L
Setacciare la farina, fare un buco al centro, mettere il lievito sbriciolato, il miele e poco alla volta l'acqua, iniziare ad impastare e poi aggiungere l'olio e il sale.
risulterà un impasto elastico
fare delle pezzature da 250 g per le pitte e 100 g per i pesciolini, dare le pieghe del I tipo, formare la palla e lasciar lievitare 2 ore, coperte
ora non resta che fare un buco abbastanza grande al centro
e praticare dei tagli, lasciare lievitare altri 30' e poi infornare a 200° per 20-30', dovranno risultare belle dorate
per il pesciolino basta stendere la pasta assottigliandone le estremità e praticare un taglio al centro, a 200° per 20'.
L'ideale sarebbe gustarla calda, con un filo d'olio di ottima qualità ed un pizzico di peperoncino piccante, o ancora meglio farcita con dei peperoni e patate fritti, io ho preferito servirla con un misto di affettati e prodotti tipici calabresi.
Piatto Ceramiche Tapinassi
nooooo la pitta della mia Calabria...ho pensato tante volte di farla ma poi mi sfugge...complimenti, la tua ha un aspetto fantastico!
RispondiEliminaps. ho letto le info di te, abbiamo molto in comune, sono calabrese di origine anch'io e laureata in lingue, io vivo in trentino alto adige da 12 anni... :)
Anche io vivo da tanti anni lontano dalla mia Calabria, ma ce l'ho sempre nel cuore, allora abbiamo proprio tanto in comune! Se hai nostalgia preparala, è un toccasana!
EliminaGrazie per questa ricetta della tua terra, sembra squisita!!!
RispondiEliminaProvala, piacerà anche a te!
EliminaHo passato molte volte le vacanze in Calabria, adoro tutti sapori e i colori di quella terra meravigliosa. proverò la tua ricetta, bravissima. Buona giornata. eleonora
RispondiEliminaAllora aspetto di sapere il tuo parere, a me ha ricordato tanto il sapore di quella originale!
EliminaMa tu hai le mani d'oro, davvero! :D Ti sono venuti perfetti, pitta e pesciolini, complimenti! :D Un abbraccio grande, buona giornata :**
RispondiEliminaGrazie Valentina, era la prima volta che le preparavo, conservo questa ricetta da tanto tempo, ma poi puntualmente preferivo preparare altro...finalmente mi sono decisa! Un abbraccio anche a te!
EliminaQuanto è bella la tradizione, quanto preziosi i ricordi del passato. E' bellissima la tua preparazione, piena di storia e di sapore antico.. Complimenti davvero con tutto il cuore! <3
RispondiEliminaGrazie Ely, c'è dentro un pezzo della mia infanzia...un bacio
EliminaAuguroni amica bella per il contest e credo che seppur senza forno a legna e senza lievito madre, tu abbia reso onore alla tradizione :) guarda qui che risultato!
RispondiEliminaGrazie Luna, sono rimasta anche io stupita del risultato!
EliminaTesoro, ma che spettacolo è questo ?? Una meraviglia...magari potessi addentare qualcosa..e invece no...Bacio grande !
RispondiEliminaAspetta che te ne passo un pezzo...un bacio
Eliminache bontà!!! ti è uscita benissimo! in bocca al lupo per il contest!
RispondiEliminavolevo farti i complimenti per il blog, l'ho scoperto per caso ma ho già sbirciato altre tue ricette, tutte bellissime! brava! mi sono anche aggiunta ai lettori fissi :)
Passa anche da me se ti va!
a presto,
Michela
Grazie Michela sono contenta ti sia piaciuto!
EliminaSai che ho i tuoi stessi ricordi? I miei però sono legati ad una zia che faceva esattamente gli stessi gesti e che per accontentarci ci dava un pezzo di pasta che noi lavoravamo fino a farle cambiare colore!
RispondiEliminaUn abbraccio!
Io imitavo quello che faceva nonna e mamma e giocando ho imparato senza nemmeno saperlo! Un bacio e buona giornata
EliminaBello questo pane, tanti auguri per il contest. Ciao Eleonora
RispondiEliminaGrazie Eleonora!
EliminaCiao Dana, non l'ho mai fatta la Pitta dev'essere squisita con gli affettati...che fame!!!
RispondiEliminaUn bacio e buona serata.
Allora devi proprio provarla Alessia, a noi è piaciuta tanto, anche se siamo di parte!
EliminaComplimenti Dana!!!
RispondiEliminaSono entrambi bellissimi!!
Un bacione grande e buona serata
Carmen
Grazie Carmen, ti auguro una bella giornata, un bacio!
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