Il pane è un impasto di elementi naturali: terra, acqua, fuoco, aria. Gesti semplici e ripetitivi che ogni generazione conosce e che accompagnano così la storia dell'uomo fin da tempi remoti.
Il pane è un elemento
culturale più che un alimento fine a se stesso,esso è simbolo di sacralità, di pace, di comunione fraterna, di
condivisione e di tradizione. Un tempo era l'unica fonte di cibo oggi più che altro lo accompagna, ma l'uomo non ne può fare a meno dato che l’insieme di ciò che
rappresenta è così radicato che sopravvive ancora nella nostra cultura alimentare basti
pensare in quante citazioni evangeliche e aspetti liturgici e rituali lo
ritroviamo. Il grano con la vite e l’olivo va a formare quella triade fondamentale
della vita e dell’alimentazione, la nostra dieta mediterranea. Un vero e
proprio rito era e rimane il consumo
del pane a tavola: posare il pane sempre a faccia in su, tagliare il pane e
distribuirlo ai commensali in quantità che non possa essere sprecato, senza
farlo a cadere a terra e baciandolo se ciò accade, e riutilizzare il pane duro in mille modi.
Il buccellato è un tipico pane col foro centrale dagli
scopi rituali: i fedeli vi inseriscono il braccio e lo portano in processione
durante il Corpus Domini. A Crotone si prepara tutto l'anno, ma le famiglie un tempo lo preparavano all'inizio della settimana Santa per consumarlo il Venerdì Santo o a Pasqua. E' un pane rituale, semi dolce e abbastanza morbido. La ricetta che propongo è simile ma non uguale a quella del buccellato che mangiavo da bambina, purtroppo le nonne non hanno lasciato nessun appunto, dato che loro ricordavano tutto a memoria, ma gli ingredienti sono esatti, per le dosi come al solito sono andata ad intuito e questo è ciò che è nato. Assaggiandolo il sapore è quasi identico, forse la mia versione è un pò più morbida, ma comunque buona.
Ingredienti per 1 buccellato medio:
500 g di farina forte (manitoba)
230 g di latte tiepido (30°)
75 g di strutto
40 g di zucchero semolato
54 g di miele millefiori
5 g di sale fino
7 g di lievito di birra disidratato
10 g di semi di anice
vaniglia
scorza di limone
in un bicchiere unire il miele, il lievito ed un paio di cucchiai di latte tiepido, mescolare bene e lasciare da parte.
Setacciare la farina formando la classica fontana, al centro mettere lo zucchero, lo strutto, gli aromi e il latte col lievito, mescolare rapidamente unendo il sale ed altro latte fino ad avere un panetto morbido. Lavorarlo a lungo, almeno 10-15', dovrà essere molto elastico e liscio.
coprirlo con un telo e lasciarlo riposare un paio d'ore
formare la ciambella e lasciare riposare un'altra ora
con un coltello fare le incisioni ed infornare a 180° per 45'
da gustare il giorno dopo, io come al solito avevo fretta e l'ho fatto solo raffreddare, infatti dalla fetta si nota!
mmmmmmmm,adoro i semi di anice,complimenti :-)
RispondiEliminaUn pane davvero rituale.. perchè è divino con quell'anice! Complimenti devo assaggiarlo quanto prima.. sei stata unica!! :D Un bacione!
RispondiEliminaMa è bellissimo!! E con l'anice adatto a questi giorni di festa :-) Grazie di esserci e aspetto di veder postata tua idea :-) un bacione
RispondiEliminaSEmbra talmente soffice, io non amo l'anice ma questo lo assaggerei volentieri!!!!
RispondiEliminaL'anice si può sostituire con delle gocce di cioccolato o canditi. E' molto versatile!
EliminaChe bella introduzione Dana! Sembra molto soffice e deve essere molto buono. Ricordo che mia zia, come tradizione a Pasqua, con l'anice faceva delle ciambelle poco dolci e compatte.
RispondiEliminaun abbraccio
Interessantissima la spiegazione che ci hai dato a proposito del foro al centro :) Credo che il pane sia davvero il cibo più buono che possa esistere al mondo :) E tu lo hai fatto meravigliosamente amica mia :D
RispondiEliminaIl pane è uno degli alimenti che più amo e che più mi piace preparare..
RispondiEliminaQuesto pane è semplicemente delizioso ! Un abbraccio Dana :)
segno la ricetta, lo devo assolutamente provare, buona Pasqua, un abbraccio SILVIA
RispondiElimina